Le prospettive del fondo beneficiano dei cambiamenti normativi, del progresso tecnologico e della domanda degli investitori
Dopo un anno molto positivo per il fondo BNP Paribas Energy Transition, i co-gestori Ulrik Fugmann e Edward Lees sono ottimisti sul fatto che la competitività e la redditività delle società che sviluppano soluzioni di transizione energetica dovrebbero continuare ad aumentare. Le società del settore sono sostenute da tendenze strutturali quali i progressi tecnologici, gli sviluppi normativi e la crescita delle energie rinnovabili come parte del mix energetico.
In un contesto di crescente consapevolezza degli investitori riguardo alle problematiche ambientali, il fondo ha registrato una crescita della domanda da parte dei clienti desiderosi di cogliere le opportunità offerte dalle società che partecipano alla transizione energetica. Questa domanda è presente anche nella più ampia gamma di fondi tematici gestiti attivamente da BNPP AM.
Fugmann e Lees sono stati nominati co-gestori del fondo nel settembre 2019 e dall’inizio del 2020 il fondo ha registrato un rendimento del 132%, cui corrisponde una sovraperformance del 127% rispetto all’indice di riferimento. A metà novembre le dimensioni del fondo hanno superato per la prima volta 1 miliardo di EUR, per poi aggiungere altri 500 milioni in poco più di due settimane.
Il fondo investe nell’opportunità di transizione energetica derivante dall’aumento della domanda energetica, da un cambiamento del mix energetico e dalla necessità di soluzioni efficienti per affrontare il cambiamento climatico. Si tratta di un portafoglio azionario concentrato composto da 40-60 società europee, asiatiche e statunitensi, che stanno determinando cambiamenti su tre temi principali: decarbonizzazione, digitalizzazione e decentramento.
Le società in portafoglio sono tipicamente quelle che sviluppano soluzioni nell’ambito della produzione di energia rinnovabile e di transizione, al fine di sostituire carbone, petrolio o gas; quelle che offrono tecnologia progettata per migliorare l’efficienza energetica o ridurre gli sprechi (ad esempio i processi a basso tenore di CO2 per le industrie ad alta intensità energetica, come il cemento o la produzione di acciaio); o quelle che espandono le infrastrutture energetiche, come le reti di trasporto o gli impianti di stoccaggio. Data l’importanza per l’efficienza energetica degli sviluppi nell’ambito dei “big data”, dell’intelligenza artificiale e della robotica, molte imprese beneficiano anche dei progressi tecnologici in queste aree.
Fugmann e Lees hanno lavorato insieme per 20 anni, durante i quali hanno gestito una gamma di strategie sul settore energetico e ambientale, entrando a far parte di BNPP AM a metà 2019. I due professionisti gestiscono anche BNP Paribas Environmental Absolute Return Thematic (“EARTH ‘), un fondo azionario globale long/short lanciato a luglio del 2020 che investe in società che affrontano le sfide ambientali nei settori dell’energia, dei materiali, dell’agricoltura e dei mercati industriali.
Edward Lees, co-gestore di BNP Paribas Energy Transition, commenta: “Ci aspettiamo che le forti opportunità di crescita cui abbiamo assistito di recente rimangano per il prossimo futuro, poiché le società che offrono soluzioni ambientali per accelerare la transizione energetica sono favorite dal ritmo delle modifiche normative e dalla crescente redditività delle energie rinnovabili. Le aree che offrono tali opportunità includono l’idrogeno verde e le celle a combustibile, entrambi di recente beneficiari di politiche ambientali da parte dell’Unione europea e della Cina.”
Ulrik Fugmann, co-gestore di BNP Paribas Energy transition, commenta: “I miglioramenti tecnologici, la capacità delle società di prosperare senza la necessità di sussidi e gli impegni netti pari a zero assunti da molti governi globali per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi stanno fornendo uno scenario positivo agli investitori come noi che ci concentriamo sulla selettività e sulla gestione attiva. Al contrario, il costo di opportunità per coloro che ignorano il cambiamento in corso potrebbe rivelarsi molto significativo“.
Commento a cura di BNP Paribas Energy transition