Blockchain, realtà virtuale e aumentata, internet delle cose, intelligenza artificiale. Il futuro è già iniziato e promette di rivoluzionare non solo le nostre vite, ma anche i mercati. Ecco gli strumenti finanziari più adatti a investire nei “quattro cavalieri dell’Apocalisse”
Articolo tratto dal numero di settembre/ottobre 2019 di Asset Management
Nei Vangeli e, specificamente, in quello di Giovanni, il libro sicuramente più noto, più citato e più interessante è quello dell’Apocalisse. Nei tempi moderni e contemporanei, il termine ha acquisto una connotazione negativa (in virtù proprio dei quattro cavalieri menzionati nell’ultimo capitolo del Vangelo giovanneo) ma, in realtà, non ne ha alcuna. Apocalisse significa infatti «un gettar via ciò che copre, un togliere il velo, letteralmente scoperta o disvelamento». Proprio in riferimento al reale significato dell’espressione, ci focalizziamo su quattro aspetti del moderno mondo degli investimenti che, certamente, permeeranno ogni aspetto delle nostre vite e che, anzi, hanno già iniziato a farlo. Così come l’Apocalisse di Giovanni prefigura il futuro dell’umanità, i quattro cavalieri dell’Apocalisse moderna, nel mondo degli investimenti, sono e saranno forieri di un futuro che è già iniziato, e può solo espandersi. L’internet delle cose, che sarà possibile solo con l’adozione completa (prossima ventura) del 5G; l’intelligenza artificiale, la blockchain e le «catene distribuite» a livello privato; la realtà virtuale e quella aumentata. Questi sono i quattro aspetti di un futuro che già è cominciato, anche se la maggior parte della popolazione, vorremmo dire la quasi totalità, non se ne è ancora accorta. E sono argomenti di profondissimo interesse per qualsivoglia investitore che possa seriamente definirsi tale, avendo una prospettiva di lungo, lunghissimo termine, l’unica a cui dovrebbero essere interessati i veri investitori.
INTERNET OF THINGHS
Le aziende attive nel campo dell’internet delle cose e del 5G (ovverosia quelle che producono apparati che saranno tra loro interconnessi sempre, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, e che lo saranno solo grazie alla nuova tecnologia del 5G che, come ogni successiva generazione di comunicazioni mobili, sarà mille volte più veloce del 4G attuale) giocheranno un ruolo vitale globalmente, migliorando la connettività tra le persone, le cose e le infrastrutture, a ogni livello. E ciò sarà possibile solo grazie alla migliorata possibilità di comunicazione tra gli oggetti, siano essi fissi (un frigorifero, una lavatrice, un assistente personale come Alexa o Google Home), o mobili (come un’auto a guida autonoma).
ARTIFICIAL INTELLIGENCE
Le società che si occupano di intelligenza artificiale svilupperanno algoritmi sempre più complessi e sempre più perfezionati, che permetteranno alle macchine di interagire tra di loro e con gli umani, migliorando e apprendendo intelligenzaper tentativi ed errori, consentendo al contempo di interfacciarvisi in modi che, ancora oggi, appaiono come fantascienza (vi ricordate l’interazione vocale col computer dell’Enterprise in Star Trek? È già disponibile con Siri, Alexa, Cortana ed ogni altro tipo di assistente vocale, e non può che migliorare man mano che gli algoritmi che fanno funzionare questi sistemi vengono perfezionati e, in molti casi, si automigliorano con una sorta di apprendimento automatico). E i centri dati sul cloud saranno sempre di più al centro delle architetture di intelligenza artificiale, che faranno un uso sempre più massico dei set di dati presenti sulla rete, per migliorarsi e migliorare l’interazione macchina-macchina e uomo-macchina.
BLOCKCHAIN
In virtù della sua flessibilità, velocità e scalabilità, la tecnologia di una blockchain (quella che sta alla base del bitcoin e di ogni altra valuta elettronica) privata, a uso dei consumatori, potrebbe far beneficiare ogni industria che richieda transazioni veloci e sicure attraverso quei medesimi centri dati sul cloud a cui si accennava prima. E il futuro richiederà una sempre maggior sicurezza in tema di dati che sono, e saranno, sempre di più il «petrolio del XXI secolo».
REALTÀ VIRTUALE
Infine, gli strumenti e le applicazioni di realtà virtuale e di quella aumentata sono (e saranno sempre di più) tecnologie (al momento emergenti) che avranno applicazione sia in ambito civile sia militare (basti pensare agli emulatori di volo per le linee aeree e per l’aviazione), ma saranno utilizzatissime anche in ambito educativo, oltreché di addestramento. Inoltre, è facile comprendere come questi sistemi che tendono a mimare, o a sostituire completamente la realtà, consentiranno sperimentazioni di cui oggi non sospettiamo neanche le possibilità, eliminando rischi che oggi invece sono ancora presenti (come la sperimentazione su cavie ed esseri umani).
COME INVESTIRE NEL FUTURO
Questo è il futuro. Un futuro prossimo, già iniziato, con molte società, alcune appena fondate, altre già attive da tempo, altre ancora titani tecnologici che stanno facendo ricerca e sviluppo e acquisendo le nuove realtà in questi campi, per integrarle nelle loro piattaforme, o magari fornendo un indispensabile sostegno finanziario a idee innovative che altrimenti dovrebbero contare solo su finanziamenti bancari sempre meno disponibili e sempre meno lungimiranti. Come può, l’investitore retail, accedere a questo tipo di futuro? Ovviamente ci sono già, anche da tempo, strumenti finanziari che possono permettere di investire in questi campi, a cui demandare la scelta di quelle società che siano più adatte (si spera) a realizzare queste visioni. Il primo da tenere in considerazione è un etf cioè un exchange traded fund (un fondo che si comporta, ed è vendibile, come un’azione) chiamato Srvr. Un etf strategico che mira a offrire agli investitori un’esposizione alle società americane che generano la maggior parte dei loro ricavi dalle operazioni immobiliari nel settore dei dati e delle infrastrutture. Perché americane? Beh, le innovazioni, spesso (quasi sempre) arrivano dall’altra parte dell’Atlantico, e questo etf, quotato sulla borsa americana (e quindi comunque esposto al cambio dollaro/euro, è bene ricordarlo), è distribuito dall’americana Pacer, una società specializzata in prodotti di nicchia sul mercato interno Usa. Esiste poi un altro etf, ancora disponibile sul mercato statunitense, che investe esclusiva- mente nell’internet delle cose: il suo ticker è Snsr. Il Global X Internet of Things Etf (questo il suo nome completo) cerca di investire in aziende che stanno per beneficiare potenzialmente della più ampia adozione dell’internet delle cose, grazie a tecnologie come il wi-fi, l’infrastruttura di telecomunicazioni 5G e la fibra ottica. Ciò include lo sviluppo e la produzione di semiconduttori e sensori, prodotti e soluzioni integrate e applicazioni che servono le reti intelligenti, le case intelligenti, le auto collegate e l’internet industriale. Non è il solo, ovviamente, e anche case come FirstTrust, Van Eck e PowerShares offrono prodotti similari. Coloro che siano interessati anche (o maggiormente), all’aspetto robotico e di automazione della faccenda (è di ogni evidenza che la fabbrica del futuro sarà sempre più robotizzata e sempre più interconnessa, in una continua comunicazione tra le macchine stesse, e con gli umani), possono rivolgersi a etf anche disponibili sul mercato italiano, come il Robo Global Robotics & Automation Index Etf, oppure il Global X Robotics & Artificial Intelligence Thematic Etf, o ancora l’iShares Automation & Robotics Ucits Etf, la chance che offre il gigante degli investimenti BlackRock, attraverso il suo braccio iShares, leader globale nel campo degli etf. Per quanto concerne l’intelligenza artificiale, il primo prodotto del genere, disponibile anche in Italia, è il Lyxor Robotics & Ai Ucits Etf, il primo del suo genere a integrare competenze tecniche di uomini e algoritmi di selezione. L’indice replicato dall’etf di Lyxor, Rise of the Robots Ntr Index, si basa su una classificazione innovativa che utilizza un processo di big data per identificare le migliori società la cui attività è positivamente influenzata dallo sviluppo nel campo della robotica, dell’auto- mazione e dell’intelligenza artificiale. L’indice è composto da titoli che presentano i migliori ranking sui seguenti indicato- ri: rapporto tra spese per ricerca e sviluppo e fatturato netto, remunerazione del capitale investito e crescita del fatturato a tre anni. Questo approccio di selezione permette di includere nell’universo di investimento non solo le aziende coinvolte nello sviluppo di processi di robotica e intelligenza artificiale, ma anche quelle che li applicano nei propri processi produttivi. Questo etf copre società a piccola, media e grande capitalizzazione attive in una più vasta gamma di settori e aree geografiche. Anche altre società, ovviamente, tipo WisdomTree e iShares, sono attive in questo campo. Passando alla blockchain, il discorso si fa lievemente diverso. Non ci sono ancora strumenti per investire direttamente nelle criptovalute (considerate, a ragione, troppo rischiose e decisamente troppo speculative, in virtù della loro mancanza di regolamentazione), ma in merito alla tecnologia che le fa funzionare, vi sono strumenti, nel campo sempre più ampio degli etf, che permettono di investire sulle aziende che stanno utilizzando la blockchain nei campi più disparati. Tra questi si possono citare quelli che fanno capo ad aziende come Invesco, Amplify (che ha quello più liquido e più performante), Reality Shares, Forst Trust, Goldman Sachs, Innovation Shares e Advisor Shares. L’etf di Invesco è anche disponibile su Borsa Italiana, per coloro che volessero approfondire l’argomento. Infine, per ciò che concerne il campo delle realtà prossime venture, che affiancheranno quella che conosciamo tutti, due strumenti balzano all’occhio dell’analista, e sono il Tactile Analytics Ar/Vr Virtual Technologies Fund di Eve Capital e il Defiance Future Tech Etf di Defiance. Questi strumenti si focalizzano su società che esploiteranno sia realtà virtuale che aumentata. L’interesse del mercato per le aziende specializzate in applica- zioni Ar/Vr traccia una serie di proiezioni ottimistiche sulle dimensioni potenziali di queste industrie. Digi-Capital ha recentemente previsto il mercato della realtà virtuale a 15 miliardi di dollari e il mercato della realtà aumentata a 90 miliardi di dollari entro il 2022.
OBIETTIVI A LUNGO TERMINE
In conclusione, perché investire in questi settori e nelle società che stanno sviluppandoli? Semplice, perché il futuro è qui. E chi investe, scommette sempre sul futuro sperando che, saggiamente, lo faccia con una prospettiva a lungo termine. Dopotutto, anche se queste tecnologie già ci sono, il loro sviluppo, la loro velocità, scalabilità ed applicazione sono ancora ben lontane dall’essere una cosa comune e massificata. Ma lo erano anche i cellulari a metà degli anni Novanta del secolo scorso e gli smartphone all’inizio degli anni Duemila. Oggi sappiamo tutti come è andata, e l’investitore saggio (l’unico che dovrebbe esserci) investe sempre per il futuro, e nel lungo termine.