Il QE torna di moda, ma funzionerà anche nei mercati emergenti?

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QE

Anche se la logica del QE nei mercati emergenti è diversa, non vuol dire che avrà più successo. Il quantitative easing è un esperimento e probabilmente non sarà efficace in tutti i Paesi

Qual è il futuro delle obbligazioni dei mercati emergenti? Probabilmente gli ultimi avvenimenti, tra cui il crollo dei prezzi del petrolio e il lancio di programmi di quantitative easing in diversi Paesi in via di sviluppo, avranno un impatto sull’asset class emergente per il resto del 2020 e oltre.

L’esperimento del QE nei mercati emergenti
Il quantitative easing è tornato di moda. A differenza di dieci anni fa, tuttavia, il QE non è stato adottato solo dai mercati sviluppati: diverse banche centrali dei Paesi emergenti, tra cui Indonesia, Sudafrica e Cile, hanno avviato programmi di acquisto di obbligazioni.

La logica del QE nei mercati emergenti è diversa: nei mercati sviluppati il QE aiuta a ridurre i costi di finanziamento e a migliorare il sentiment di mercato, nei mercati emergenti invece viene adottato come strumento per limitare i danni e per favorire la stabilizzazione dei mercati a fronte di deflussi e volatilità senza precedenti. Contribuire a rendere la proprietà degli asset più domestica è forse uno dei motivi principali che ha spinto i Paesi emergenti verso queste politiche.

Anche se la logica del QE nei mercati emergenti è diversa, non vuol dire che avrà più successo. Il quantitative easing è un esperimento e probabilmente non sarà efficace in tutti i Paesi. Potrebbe funzionare meglio nei mercati che hanno spazio per manovre fiscali, nonché istituzioni fiscali credibili che normalizzeranno la politica quando arriverà il momento. Israele, Corea del Sud e Thailandia sono possibili candidati che si distinguono su questo fronte.

Il QE potrebbe invece essere più impegnativo per i Paesi con scarsa credibilità fiscale e poco spazio di manovra – a meno che gli investitori non siano convinti che non sarà di grandi dimensioni e che non durerà molto a lungo. Il Sudafrica, per esempio, ha una scarsa dinamica del debito, ma finora gli investitori hanno reagito in modo positivo all’annuncio del QE, perché è considerato solo una rete di protezione di breve termine. Se ciò dovesse cambiare, sia il mercato obbligazionario locale sia la valuta potrebbero subire pressioni.

Esiste inoltre il rischio di un deprezzamento valutario in alcuni Paesi emergenti. Per evitarlo è più importante che mai che i Paesi mantengano una certa disciplina fiscale.

Aumentano le opportunità nel debito sovrano denominato in dollari
Il forte calo dei prezzi del petrolio ha spinto un gran numero di Paesi del Medio Oriente a tornare sui mercati internazionali per rafforzare le loro finanze, come Qatar e Arabia Saudita. Le opportunità per gli investitori stanno aumentando e questo favorisce la diversificazione.

Nelle ultime settimane, un numero selezionato di Paesi con rating high yield si è affacciato sul mercato obbligazionario primario. Sia il Bahrein che l’Egitto hanno venduto nuove obbligazioni denominate in dollari in operazioni che hanno registrato una domanda superiore all’offerta, e questo è incoraggiante.

Il crollo dei prezzi del petrolio genererà vincitori e vinti. Alcuni Paesi esportatori di petrolio, come Nigeria e Venezuela, sono particolarmente vulnerabili in un contesto di minori ricavi derivanti dal petrolio, e quindi le loro obbligazioni potrebbero essere soggette a volatilità e debolezza. Dall’altro lato, pensiamo che il mercato obbligazionario indiano possa continuare a sovraperformare, essendo l’India un grande importatore di petrolio.

Opportunità interessanti nei bond corporate emergenti, ma cresce il rischio
Il sell-off indiscriminato che ha colpito il mondo corporate emergente durante la crisi ha generato un disallineamento tra i prezzi delle obbligazioni societarie e i fondamentali. Ciò ha fatto emergere interessanti opportunità, ma la cautela è d’obbligo, poiché non tutte le società sopravviveranno a questa crisi.

È importante evitare i potenziali candidati al default in settori come il petrolio e concentrarsi su singoli nomi in settori su cui i nostri analisti sono positivi. Concentrarsi sulla selezione è più importante che mai per individuare le società che sopravviveranno e prospereranno e quelle che bisognerà evitare.

Commento a cura di Andrew Keirle, gestore del fondo T. Rowe Price Emerging Markets Local Currency Bond, T. Rowe Price

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