Mercati emergenti, i tre benefici di un approccio multi-strategy

Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su email
Email
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram
mercati emergenti

Azioni e obbligazioni dei mercati emergenti potrebbero non essere così diverse come appaiono. Gli approcci multi-strategy offrono tre vantaggi importanti rispetto agli approcci single-strategy

Il debito emergente è un asset growth che ha più elementi in comune con le azioni rispetto ai titoli di Stato dei mercati sviluppati e quindi dovrebbe essere considerato insieme all’azionario emergente e non raggruppato con altri asset. Gli approcci multi-strategy ai mercati emergenti, che incorporano sia l’azionario che il debito emergente, offrono tre vantaggi importanti rispetto agli approcci single-strategy.

Combinare l’esposizione ai fattori di rischio
Il primo vantaggio di un approccio multi-strategy ai mercati emergenti è che combina diverse esposizioni ai fattori di rischio. Le economie emergenti possono potenzialmente crescere molto rapidamente con conseguenti guadagni sociali, ma al tempo stesso rischiano anche rallentamenti improvvisi o default del debito. L’azionario e il debito emergente sono quindi investimenti “più potenti”, che offrono sia la possibilità di ricompense maggiori sia maggiori rischi rispetto ai loro equivalenti dei mercati sviluppati. Di conseguenza riteniamo sia sensato diversificare l’esposizione sui mercati emergenti attraverso azioni emergenti e le tre principali tipologie di bond emergenti: obbligazioni in valuta forte, in valuta locale e societarie.

Sebbene questi quattro tipi di investimenti emergenti condividano alcune caratteristiche, restano distinti in diverse asset class, con comportamenti e performance chiaramente diversi. I rendimenti dell’azionario emergente e dei bond in valuta locale, per esempio, tendono ad essere guidate dalla crescita economica dei Paesi emergenti, dalle politiche monetarie delle rispettive banche centrali, dall’inflazione e dai movimenti delle valute. I rendimenti del debito in valuta forte sono determinati prevalentemente dal dollaro Usa e dalle azioni della Fed. I ritorni del debito corporate emergente sono invece legati non solo ai fattori macro, ma anche a elementi micro e specifici delle singole industrie. Le correlazioni tra queste quattro asset class sono imperfette e possono cambiare in base a ciò che accade all’economia più in generale. Una combinazione di queste permette quindi di ottenere una diversificazione dei fattori di rischio.

Un’ulteriore fonte di diversificazione a livello di rischio è rappresentata dalla possibilità di investire in tutta la struttura del capitale delle imprese. Una strategia di investimento che include sia le azioni che i bond di una azienda emergente offrirà una dispersione del rischio più ampia rispetto ad una strategia focalizzata soltanto su uno dei due segmenti.

Trovare una fonte di alpha duratura
Il secondo beneficio di un approccio multi-strategy ai mercati emergenti è che offre la possibilità di ottenere un “alpha duraturo”. I mercati emergenti generalmente offrono più opportunità di generare alpha rispetto a quelli sviluppati perché sono meno efficienti, c’è una minore ricerca su di essi e offrono spesso un premio di liquidità. Tuttavia, come per qualsiasi altra asset class, è necessaria la competenza del gestore per identificare ed estrarre tale alpha. Combinare più strategie gestite da portfolio manager diversi, anche se lavorano per la stessa azienda, permette di godere di un numero maggiore di competenze ed è quindi più probabile che tale approccio genererà più alpha rispetto a una strategia gestita da un manager solo.

La gamma e la diversità sono due elementi importanti in questo caso. Mentre la combinazione di due strategie (per esempio, azionario emergente e debito emergente in valuta forte) potrebbe portare a periodi di sottoperformance, aggiungere anche il debito emergente in valuta locale e quello corporate renderebbe meno probabile tale eventualità: più grande il numero dei gestori, minore l’impatto che si percepirà quando un singolo manager avrà difficoltà a generare alpha, o quando l’intera asset class affronterà periodi complessi.

Comprendere anche un approccio top-down
Il terzo vantaggio di combinare debito e azionario emergente in un approccio multi-strategy è che permette agli investitori di combinare una gestione top-down con la generazione di alpha bottom-up. Quest’ultimo approccio si focalizza sulla selezione dei titoli nell’ampio spettro dell’azionario e obbligazionario emergente. Comprendere anche un approccio top-down permette di incorporare anche una gestione attiva della valuta e un’allocazione tattica e dinamica nelle varie sotto asset-class.

Gli investitori possono combinare una generazione di alpha bottom-up con tecniche di gestione top-down per costruire portafogli emergenti con vari profili di rischio. Un profilo di rischio inferiore, per esempio, potrebbe essere composto per il 50% da debito emergente in valuta forte, per il 30% da debito corporate e per il 20% da debito in valuta locale, mentre uno ad alto rischio potrebbe includere per il 60% azionario emergente, per il 30% debito in valuta locale e per il 10% debito in valuta forte.

Un approccio più efficiente
Il forte potenziale di rendimento che azionario e obbligazionario emergente offrono li rende molto richiesti in momenti come quello attuale in cui gli asset dei mercati sviluppati generano ritorni relativamente bassi. Adottando un approccio multi-strategy, che considera azionario e obbligazionario emergente come asset simili piuttosto che come fondamentalmente diversi, è possibile costruire un portafoglio emergente che sia diversificato a livello di fattori di rischio e struttura del capitale, che possa potenzialmente offrire una generazione duratura di alpha e che benefici sia di un approccio bottom-up che top-down. Gli investitori probabilmente troveranno questo approccio più efficiente rispetto a una gestione che consideri azionario e debito emergente come asset class distinte, come per l’azionario e l’obbligazionario dei mercati sviluppati.

Commento a cura di Yoram Lustig, Head of Multi-Asset Solutions EMEA, T. Rowe Price

Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su email
Email
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Non perdere le notizie sui mercati e gli investimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *