L’accelerato progredire della tecnologia, gli scenari internazionali in forte mutazione e interrelazione tra loro, i cambiamenti negli stili di vita, nei valori, nella cultura e quindi nelle evoluzioni dei mercati stanno radicalmente trasformando l’industria del risparmio gestito e la distribuzione finanziaria.
Il settore attraversa una fase di profonda innovazione impostando e rivedendo l’approccio al mercato, ai processi e alle strutture con nuove organizzazioni, nuovi prodotti, nuove politiche di asset allocation, gestione, marketing e via dicendo in un’ottica più tecnologica e adeguata. In questo scenario figure e processi tradizionali che non si dimostrano in grado di evolvere verso modelli in linea con le rinnovate sensibilità ed esigenze di un mercato sempre più competitivo e globale, sono destinati all’emarginazione. La prorompente avanzata dell’innovazione tecnologica ha, e avrà sempre di più, un forte impatto sui processi interni, sui sistemi di distribuzione, sulla creazione di nuovi prodotti, sulle modalità di comunicazione e promozione.
La rete consente una rapida diffusione delle informazioni e delle applicazioni operative che modificano le prestazioni dei servizi in numerosi settori della distribuzione. Sul mercato dei servizi finanziari, di pagamento e di consulenza agli investimenti, i nuovi operatori del Fintech che si pongono in diretta concorrenza con quelli tradizionali hanno già avviato la loro attività proponendo modelli di servizio innovativi rivolti a fasce di clientela retail. Il loro numero è in crescita ed anche la loro attrattività. Alcuni operatori tradizionali, per diventare velocemente più tecnologici, li stanno già inglobando.
La crisi di questi ultimi anni ha reso più veloce il cambiamento. I bassi tassi di interesse di mercato e la riduzione della leva finanziaria hanno infatti compresso le tradizionali fonti di crescita e di redditività delle banche e delle società finanziarie e hanno reso indispensabile la ricerca di nuovi prodotti e servizi. Una necessità che con Mifid 2 e Idd, entrambe in vigore a partire dal 2018, sarà ulteriormente accentuata. Le nuove direttive europee per il settore finanziario (Mifid 2) e assicurativo (Idd) aumenteranno infatti trasparenza ma anche i costi del business rendendo sempre più importante la definizione di nuove strategie volte al mantenimento dei margini. In particolare Mifid 2 creerà nuovi costi per gli asset manager, in ricerca, adeguamenti informatici, formazione dei consulenti e così via, riducendo ulteriormente i margini con ripercussioni su tutta l’industria. L’effetto sarà il tentativo di andare a cercare nuovi clienti per conquistare fette di mercato nel private banking e di introdurre nuove strategie di gestione strutturando maggiormente l’offerta per la clientela mass e affluent. Un target particolarmente colpito dalla crisi nelle sue capacità di generare risparmio che manifesta un’aumentata ricerca di soluzioni volte alla stabilizzazione del reddito e al sostegno della previdenza. Bisogni che si aggiungono a quelli dei cosiddetti millennials, nati e formati con la tecnologia digitale, per i quali l’offerta deve necessariamente cambiare e rendersi più adeguata alle loro esigenze.
La nuova rivista Asset Management di Le Fonti nasce con gli obiettivi di seguire e approfondire l’evoluzione in corso nell’industria del risparmio gestito, nella distribuzione finanziaria e nel mercato con articoli, dossier, interviste, dibattiti, ricerche, inchieste e studi, fornendo informazioni dettagliate, precise e indipendenti ai lettori. E di contribuire a diffondere nell’industria del risparmio gestito idee, progetti innovativi, nuovi modelli di business di un settore in profonda trasformazione.
Editoriale tratto da Asset Management – novembre / dicembre 2017