Nel 2019 le emissioni di green bond nei mercati emergenti sono aumentate del 21% raggiungendo la quota di 52 miliardi di dollari, con la Cina come maggiore emittente
Amundi e IFC, membro del Gruppo World Bank, hanno pubblicato il report annuale Emerging Market (EM) Green Bond. La seconda edizione dell’Amundi-IFC Emerging Market Green Bond Report 2019 si concentra esclusivamente sugli investimenti in green bond nei mercati emergenti. Con l’obiettivo di evidenziare i progressi del mercato e di individuare le opportunità future, questo report mira a colmare la carenza di informazione pubblica sui green bond dei mercati emergenti. Il report completo è disponibile al seguente link.
La crisi COVID-19 e la situazione attuale
Mentre pubblichiamo questo report, i governi di tutto il mondo stanno attuando misure senza precedenti per combattere una delle pandemie più acute dai tempi dell’influenza spagnola. Le economie emergenti hanno un margine di manovra fiscale e monetaria limitato e, come dimostrato dai primi indicatori, saranno colpite in modo sproporzionato dalla crisi legata al COVID-19. Oggi, sia gli emittenti di green bond sia gli investitori devono affrontare e superare le sfide imposte dalle attuali turbolenze del mercato.
Tuttavia, gli investitori responsabili con esposizioni di lungo periodo sui mercati emergenti possono collaborare con gli emittenti attraverso green bond e fondi ESG per sbloccare capitali di lungo termine e aiutare gli emittenti a diventare più resilienti. Finora, i flussi dall’inizio della crisi hanno mostrato una maggiore resilienza degli investimenti green rispetto a quelli tradizionali. È possibile che gli investitori considerino gli emittenti green più orientati al lungo periodo e flessibili per contrastare la volatilità di breve termine.
I mercati dei capitali del debito offrono finanziamenti essenziali per lo sviluppo sostenibile
Gli obiettivi in materia di clima e sviluppo sostenibile richiederanno investimenti globali di dimensioni senza precedenti. L’IFC stima un potenziale complessivo di investimenti climatici di 29.400 miliardi di dollari nelle città dei mercati emergenti fino al 2030. Le politiche e i prodotti di finanza sostenibile, come gli strumenti di capitale di debito, stanno già contribuendo a colmare questo divario, finanziando progetti con benefici ambientali e sociali.
Lo slancio positivo sta rapidamente crescendo per il mercato globale dei green bond, che ha ora superato i 700 miliardi di dollari di emissioni. Questo mercato è una fonte cruciale di finanziamento per progetti con un impatto ambientale positivo sia nei paesi sviluppati sia in quelli emergenti. L’interesse degli investitori per i green bond continua a crescere e gli emittenti dei mercati emergenti trarranno probabilmente beneficio dall’aumento della domanda.
Le emissioni di green bond nei mercati emergenti nel 2019
A livello globale, il mercato dei green bond ha sovraperformato nel 2019, con un volume di emissioni record pari a 240 miliardi di dollari (il 3% delle obbligazioni globali complessive emesse lo scorso anno). Le emissioni di green bond nei mercati emergenti sono aumentate del 21% raggiungendo la quota di 52 miliardi di dollari, portando la dimensione complessiva del mercato a 168 miliardi di dollari. Le emissioni sono state trainate da un maggior riconoscimento, sia tra gli emittenti sia tra gli investitori, dei benefici che generano, tra cui rendimenti stabili e prevedibili, e da una maggiore conoscenza dei prodotti e delle strategie ESG.
La crescita dei green bond nei mercati emergenti continua a essere guidata dalla Cina, con l’Asia orientale e la regione del Pacifico che rappresentano l’81% del mercato. Altri mercati emergenti hanno contribuito alla crescita complessiva nel 2019 con 18 miliardi di dollari di emissioni, quasi il triplo rispetto al 2018. Al di fuori della Cina, i principali emittenti sono stati: India, Cile, Polonia, Filippine, Emirati Arabi Uniti e Brasile, dimostrando una maggiore diversificazione geografica.
Il volume delle emissioni di green bond nei mercati emergenti ha oscillato tra 1,5 milioni e 2,9 miliardi di dollari nel 2019. I bond “benchmark-size” di almeno 300 milioni di dollari sono stati più di 60 nel 2019, segnando un aumento anno su anno del 25%. Circa il 52% sono in valuta forte e, ad esclusione della Cina, le emissioni di obbligazioni in valuta locale costituiscono il 9% delle emissioni complessive di green bond nei mercati emergenti. Nei mercati emergenti, l’energia rinnovabile costituisce il settore più importante per l’utilizzo dei proventi, seguito dai trasporti, edifici verdi, rifiuti, acqua, conservazione della biodiversità e adattamento. Le istituzioni finanziarie rimangono i più grandi emittenti negli emergenti, rappresentando il 59% delle emissioni (rispetto al 19% nei mercati sviluppati), seguite dalle società non finanziarie al 35%, dagli enti sovrani al 12%, dalle agenzie governative al 5% e dagli enti locali allo 0,1%. Le società non finanziarie e gli enti sovrani hanno entrambi aumentato la loro quota di mercato nel segmento dei green bond.
Anche gli sviluppi normativi e politici contribuiscono a standardizzare le pratiche e le definizioni di finanza verde. A partire dal 2019, linee guida nazionali sui green bond sono state stabilite in almeno 14 paesi emergenti e le iniziative globali, come Green Bond Principles e Green Bond Standard, sono alla base di molte delle politiche e strategie lanciate a livello nazionale e regionale.
Il potenziale futuro del mercato dei green bond dei Paesi emergenti
Il maggior interesse degli investitori per i green bond e la crescente consapevolezza dei prodotti verdi stanno trainando la crescita, sia in termini di emissioni sia di investimenti. Tuttavia, Amundi e IFC evidenziano cinque sfide principali da affrontare per facilitare ulteriormente l’espansione del mercato dei green bond nei paesi emergenti:
1. qualità e disponibilità delle informazioni per identificare, misurare e monitorare gli investimenti verdi;
2. vincoli di approvvigionamento, compresa la limitata disponibilità di asset con etichetta green e una lista di progetti verdi in fase di sviluppo;
3. mancanza di consapevolezza e di know-how circa l’emissione e l’investimento in prodotti verdi
4. complessiva instabilità macroeconomica e politica, così come sfide connesse ai quadri normativi, comprese normative armonizzate, definizioni e tassonomie green;
5. mercati dei capitali meno sviluppati con liquidità insufficiente e costi di transazione elevati.
Yerlan Syzdykov, Global Head of Emerging Markets di Amundi, ha dichiarato: “Amundi è orgogliosa di aver collaborato con IFC per la seconda edizione di questo report. Ora più che mai, mentre governi e comunità affrontano collettivamente il COVID-19, riconosciamo l’importanza di rendere la nostra economia più resistente agli shock globali. La nostra ricerca dimostra come i mercati del capitale di debito possano contribuire a colmare le lacune nei finanziamenti e a mobilitare capitali per lo sviluppo sostenibile nei mercati emergenti. Sebbene sia difficile valutare gli impatti di lungo termine dell’attuale crisi e vi siano ancora molte sfide per sviluppare il mercato dei green bond su ampia scala, lo slancio sta crescendo grazie a un maggior numero di investitori che mirano ad allineare le proprie strategie di investimento con considerazioni ambientali. La nostra ricerca indica che il fenomeno dei green bond, soprattutto nei mercati emergenti, mostra segni di una potenziale resilienza in questi tempi senza precedenti”.
Jean Pierre Lacombe, Director of Global Macro & Market Research di IFC, ha commentato: “Negli ultimi dieci anni, la finanza verde si è spostata da un mercato di nicchia a uno sempre più mainstream. Il prossimo decennio è cruciale per la transizione verso economie a basse emissioni di anidride carbonica e per la mobilitazione di investimenti per lo sviluppo sostenibile. Mentre le economie si trovano a fronteggiare molte sfide connesse alla pandemia COVID-19, la finanza verde fornisce soluzioni innovative per la costruzione di economie solide. Questo report mette in evidenza dove sarà possibile ampliare il mercato dei green bond e quali saranno i passi necessari”.
Commento a cura di Amundi