Nuovi fondi, deal più cospicui ed espansione delle startup sul mercato globale: ecco l’analisi di P101 SGR sull’andamento del venture capital nel 2018.
In Italia crescono gli investimenti in startup e scaleup, si chiudono deal di dimensioni sempre maggiori, aumenta il numero delle exit e le startup si espandono a livello internazionale. Queste le principali rilevazioni del terzo Report sul Venture Capital realizzato da P101 SGR – il gestore di fondi di venture capital fondato da Andrea Di Camillo – dedicato all’andamento nel 2018 degli investimenti in startup e scaleup italiane o fondate da italiani.
L’analisi rileva che il 2018 è stato caratterizzato da una forte crescita degli investimenti nelle startup e scaleup italiane, con 177 aziende che hanno annunciato round per 480 milioni di euro, per un totale di oltre 633 milioni raccolti dall’inizio della loro operatività. Il tasso di crescita rispetto all’anno precedente è pari al 261%, in cui si registravano 52 aziende per un totale di 144 milioni. Dato che comprende un ritorno all’operatività dei fondi italiani rispetto all’anno precedente, forti delle nuove raccolte condotte per i nuovi veicoli, dopo aver investito nel 2017 gli ultimi capitali a disposizione. A maggio P101 ha lanciato il suo secondo fondo, Programma 102, che nel corso dell’anno ha già finalizzato investimenti in Colvin, Projects Co-Living e Wonderflow.
Non si tratta però solo di una crescita in termini numerici: sono aumentate infatti anche le dimensioni dei deal in tutte le fasi di vita delle startup, con oltre 408 milioni raccolti da 31 startup e scaleup che hanno annunciato round dai 3 milioni di euro in su. Un valore triplicato rispetto all’anno precedente: nel 2017, soltanto 13 startup e scaleup avevano raccolto round da almeno 3 milioni di euro, per un totale di 110 milioni circa. Nel 2018 sono stati invece 12 i round da oltre 10 milioni, per un totale di oltre 316 milioni.
Per quanto riguarda il settore di mercato, il fintech è stato senza dubbio quello che ha attirato più investimenti, con quasi 202 milioni di euro raccolti da 17 società. In particolare, si sono registrate molte operazioni di dimensioni tra 1 e 3 milioni di euro, che in alcuni casi hanno visto la partecipazione di operatori industriali.
A conferma dell’evoluzione del mercato italiano del venture capital verso la maturità è il fatto che le scaleup e le grandi startup nate nel nostro Paese sono sempre più in grado di attirare investimenti internazionali: gli operatori esteri si sono infatti affiancati nel capitale delle aziende ai fondi italiani già presenti, favorendo la crescita dimensionale e l’espansione sul mercato globale delle nostre startup.
Allo stesso tempo, si è registrata una crescente partecipazione dei fondi italiani negli investimenti in startup estere, che è stata possibile anche grazie alle raccolte condotte nel corso dell’anno per i nuovi veicoli. Un ulteriore elemento di novità è il fronte delle exit. Il numero dei disinvestimenti resta sempre contenuto rispetto al panorama Europeo, ma è da considerarsi un fattore cruciale per lo sviluppo del mercato italiano in termini di efficienza, soprattutto perchè in alcuni casi ha registrato l’interesse di soggetti industriali internazionali nei confronti delle startup italiane.
Ad esempio, il Gruppo tedesco leader nei servizi turistici TUI Group ha acquisito ad ottobre l’italiana Musement, partecipata tra gli altri da P101. “Il 2018 è stato l’anno del giro di boa per il venture capital italiano” – commenta Andrea Di Camillo, Managing Partner di P101 SGR – “Innanzitutto per la prima volta abbiamo osservato un volume interessante e di gran lunga superiore ai 100 milioni intorno a cui ci siamo mossi negli ultimi sei anni. Le stime collocano il mercato sopra il mezzo miliardo, che indica un importante salto di qualità.
Ma il 2018 sarà un anno da ricordare soprattutto perché si sono finalmente creati i presupposti per costruire un’attività solida di investimento sull’innovazione in Italia e per l’Italia. Sulla scia di questi risultati, il 2019 si preannuncia come un anno favorevole, grazie anche alla nuova legge di Bilancio che supporta gli investimenti nelle startup e PMI innovative.”