Pianificazione del budget famigliare: 30% cicale e 16% formiche in Italia

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Pianificazione del budget famigliare, l’Italia e gli italiani visti attraverso le indagini realizzate da Eumetra MR per Agos

Italiani buoni gestori ma cattivi pianificatori. Questo è il quadro che emerge da Agos Monitor, l’osservatorio realizzato da Agos insieme alla società di ricerca Eumetra MR, che ha l’obiettivo di indagare sull’evoluzione delle abitudini e dei comportamenti degli italiani con particolare attenzione alla dinamica dei consumi e degli acquisti.

Se gli italiani, contrariamente a molti luoghi comuni, si rivelano attenti gestori delle spese correnti (7 su 10 attuano una loro gestione prudente) solo un 16%, però, pianifica il suo futuro nel dettaglio, in vista dei progetti e delle condizioni stimate.

Se vogliamo tracciare un quadro del nostro paese abbiamo un 30% di “cicale” (assenza totale di pianificazione), un 54% di “attenti” (pianificazione dei grandi progetti) e un 16% di “formiche” (con forte orientamento alla pianificazione).

Più nel dettaglio, l’analisi mostra come la più attenta pianificazione sia riservata soprattutto alla gestione delle bollette (91%), delle spese per auto/moto (81%) e a quelle per i generi alimentari (53%), non necessariamente gli ambiti in cui si spende davvero di più.

Il controllo dei budget famigliari è approssimativo e centrato più sulle spese evidenti e ricorrenti, facili da memorizzare (la bolletta a fine mese) e meno sulle spese che richiedono processi di accumulazione più meditati”. ha dichiarato Flavio Salvischiani vice direttore generale di Agos. “Un tema di grande interesse e che evidenzia come gli italiani abbiano bisogno di aiuto nella pianificazione della propria spesa, perché non danno maggior rilevanza alle voci pesanti del bilancio famigliare, ma probabilmente a quelle cognitivamente più visibili”.

La predisposizione degli italiani ad un atteggiamento di pianificazione è dato anche dalla convinzione che una buona gestione del budget possa aiutare ad affrontare più serenamente la vita (73%).

È interessante notare come questo sentiment sia più diffuso tra i giovani (l’84% tra i 18 e 14 anni), che di fronte all’incontro con le prime responsabilità di gestione del denaro vogliono prestare attenzione alle loro spese anche in vista del futuro, al quale guardano con propositività.

Al contrario, i più maturi (il 67% tra i 45 e i 54 anni) sono meno interessati a questo tipo di attività, forse perché posseggono maggiori sicurezze in termini economico/finanziario e probabilmente possono godersi maggiormente la propria quotidianità, sentendosi in questo senso più liberi.

Uno degli elementi che senz’altro impatta sulla pianificazione delle proprie spese è l’orizzonte temporale che si dà ai progetti che si hanno in mente, che si rivelano spesso essere a breve scadenza: l’orizzonte temporale è infatti abbastanza breve, spesso non superiore ai sei mesi.

 “Noi italiani le cose le facciamo all’ultimo minuto o quando non è più possibile fare diversamente. Anche il risparmio – poco o tanto che sia – che salva le famiglie in caso di bisogno, non viene gestito con un pensiero progettuale. Si accumula per quello che potrebbe accadere. Ma non si pensa di poter conoscere e controllare il futuro. Cosa che sembra più facile ai nostri cugini europei, abituati, anche nel risparmio, a gestire progetti di 7-10 anni almeno, senza parlare poi dei progetti previdenziali, sui quali le prospettive vanno ben oltre. Per portare gli italiani su un orizzonte temporale più lungo ci vuole senza dubbio molto supporto esterno alla famiglia, si tratta di dare, cultura della pianificazione, metodo e strumenti” ha dichiarato Fabrizio Fornezza, sociologo, ricercatore sociale e di mercato e presidente di Eumetra MR.

Per la pianificazione delle spese famigliari carta e penna vincono sulle app
Gli italiani con un talento per la pianificazione, la programmazione ed il controllo delle spese famigliari, sono all’incirca 2 su 10.  Altri 5 dichiarano di praticarla in forma lieve, gli ultimi 3 dichiarano di non praticarla.

Chi la pratica, utilizza prevalentemente strumenti analogici o, detto più semplicemente, carta e penna (44%).

Una minoranza dei pianificatori è già passata a soluzioni digitali (21%): app, tablet, pc. Sono di più gli uomini, più appassionati di tecnologia, ad essere portati per la digitalizzazione di questa attività. Ma sono proprio le donne quelle che esprimono un maggior bisogno di avere strumenti digitali per la pianificazione del bilancio famigliare.

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Commento a cura di Agos

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