USA: spuntano i primi germogli di ripresa economica?

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Negli USA, grazie all’allentamento del lockdown, inziano a pervenire i primi segnali di ripresa con una crescita del mercato azionario pari al 5%

A maggio molti Stati USA, essendo in calo la curva di contagi del COVID-19, hanno iniziato ad allentare le misure del lockdown. Contestualmente stanno emergendo i primi germogli di un’economia in ripresa e, soprattutto negli ultimi giorni del mese di maggio, il mercato azionario è cresciuto del 5%.

Anche se il futuro continua a presentare rischi e potenziali sorprese al ribasso, i dati più recenti descrivono un quadro che appare ottimista. L’economia USA ha appena iniziato a intercettare l’ottimismo riflesso nei mercati azionari, ma l’attenzione degli investitori rimane fissa sul ritmo della ripresa. Sebbene la recessione debba ancora essere annunciata ufficialmente, continuiamo a ritenere che l’economia abbia raggiunto il suo picco nel primo trimestre. Il peggioramento di altri due indicatori della nostra tabella sul rischio di recessione – quello del Trasporto merci su gomma (che dal verde passa al rosso) e quello dei permessi edilizi (che passano dal verde al giallo) – rafforza ulteriormente questa nostra visione.

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Il segnale globale della nostra tabella è più rosso (dunque negativo) rispetto a quello che riscontrammo durante la Crisi Finanziare Globale.

La via per la ripresa al centro dei riflettori
È giunto il momento dunque di concentrarci sulla ClearBridge Recovery Dashboard, la nostra tabella che intercetta i segnali di ripresa. Questa ha mostrato miglioramenti a maggio con tre cambi di “colore”. Il primo indicatore che è cambiato è quello degli spread creditizi che da segno rosso è passato al giallo. La Federal Reserve ha adottato misure straordinarie negli ultimi mesi per sostenere i mercati del credito, permettendo il mantenimento di un flusso stabile. Ad esempio, negli ultimi tre mesi ci sono state emissioni di obbligazioni societarie di tipo investment grade e high yield per quasi 850 miliardi di dollari, un dato ben più alto rispetto a quello abituale. Anche i mercati secondari si sono stabilizzati, con gli spread high yield e investment grade che provenivano da un picco negativo. Anche se gli spread rimangono notevolmente più alti rispetto ai livelli pre-Coronavirus, circa la metà dello spostamento è stato recuperato, abbastanza per supportare un cambio di segnale in senso positivo (Tabella 2).

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Il secondo indicatore che è passato dal segno rosso a quello giallo è quello delle prime richieste di sussidio di disoccupazione. Il numero generale di richieste di sussidio di disoccupazione rimane a livelli elevati, con 2,1 milioni di richieste presentate; un dato che è oltre tre volte il precedente record di 695.000 del 1982 ma che, allo stesso tempo, rappresenta un notevole miglioramento rispetto alle 6,9 milioni di fine marzo. In effetti le richieste di sussidio sono fortemente diminuite ogni settimana negli ultimi due mesi. È importante sottolineare inoltre che le richieste di sussidio ripetute, che misura quanti continuano a rimanere senza lavoro, sono diminuite per la prima volta la scorsa settimana dopo lo scoppio della pandemia, con circa 4 milioni di lavoratori che sembrano essere riusciti a riavere un posto di lavoro man mano che un numero sempre maggiore di settori è stato riaperto. Questo progresso ha spinto il dato complessivo della nostra tabella della ripresa economica dal territorio rosso a quello giallo (Tabella 3). Il giallo non rappresenta una situazione in cui la nebbia si è diradata ma, piuttosto, indica la presenza delle condizioni del raggiungimento del punto più basso della crisi. Il segmento sulla fiducia è la parte più debole della Dashboard, mentre il lato finanziario e quello economico cominciano a vedere dei germogli positivi.

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L’attività economica potrebbe aver bisogno di tempo per giovare delle riaperture
Allo stato attuale, i dati suggeriscono che, negli stati che hanno iniziato ad allentare le restrizioni, gli USA non stanno assistendo a una seconda ondata di infezioni da COVID-19. Questo è un segnale incoraggiante anche se non è sufficiente per trarre delle conclusioni definitive.

Indipendentemente da ciò, la ripresa dell’attività economica ha iniziato a colmare il divario tra economia e mercati finanziari, anche se non ancora del tutto. È probabile che questo disallineamento persista e per diversi mesi non potremo capire se la luce che vediamo in fondo al tunnel sia reale o meno. Nel frattempo, ci sono diversi eventi che potrebbero deludere gli investitori, inclusa l’entità del prossimo pacchetto di stimolo. Dato il buon movimento dei mercati finanziari, i policymaker potrebbero sentire meno la pressione che li ha portati a “pensare in grande” in termini di stimoli, anche per via della crescita del deficit.

Questo, a nostro avviso, potrebbe rivelarsi un errore; in quanto vi è una forte possibilità che molti licenziamenti recenti possano trasformarsi in una perdita permanente di posti di lavoro. Molte aziende continueranno a necessitare di assistenza in un’economia influenzata dal distanziamento sociale, in particolare se i consumatori continueranno ad evitare quelle attività che presentano alti livelli di interazione tra persone. I primi dati suggeriscono una certa cautela da parte dei consumatori e se anche nei prossimi mesi continueranno ad esserci bassi livelli di attività, anche le aziende meglio gestite sentiranno la pressione.

Nel corso delle ultime settimane, gli investitori hanno iniziato a ruotare verso i settori ciclici e l’indice S&P 500 equal-weighted ha performato meglio di quello ponderato per la capitalizzazione, un segnale rialzista di ampliamento del mercato e di una leadership meno concentrata. Sebbene sia troppo presto per definire questo fenomeno come “trend”, va notato che movimenti simili sono stati tipici dell’inizio delle passate fasi di ripresa economica, questo perché il mercato inizia a annusare la presenza di migliori fondamentali e si verifica la cosiddetta “marea solleva tutte le barche”. Indipendentemente da come si colmerà il divario tra i mercati finanziari e l’economia, pensiamo che la nostra dashboard continuerà ad essere un importante strumento di monitoraggio per gli investitori.

Commento a cura di Jeff Schulze, Investment Strategist di ClearBridge Investements (affiliata Legg Mason)

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