Etf obbligazionari ed Esg: dove cercare rendimento secondo Invesco

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Etf

I vantaggi di scegliere gli Etf per gli investimenti obbligazionari. E i motivi della straordinaria resilienza degli Esg

Dal primo gennaio al 14 agosto (dati Bloomberg), gli Etf obbligazionari hanno totalizzato tre volte i flussi raccolti dalle azioni (26,8 miliardi di dollari contro 8,7 miliardi). Sempre ad agosto, gli Etf e in generale i prodotti Esg (environmental, social and corporate governance) hanno superato i 100 miliardi di dollari di patrimonio gestito. Il motivo di queste performance straordinarie? Semplice: secondo Invesco, una delle più importanti società globali di gestione degli investimenti, in tanti li hanno scelti (e continuano a farlo) per la resilienza che hanno mostrato durante la crisi.

Etf obbligazionari, perché convengono
Nonostante i tassi bassi (o addirittura negativi nel caso di alcuni bond governativi) e la quasi certezza che le politiche monetarie delle banche centrali rimarranno accomodanti ancora a lungo, dedicare una parte del proprio portafoglio alle obbligazioni resta una scelta consigliabile.

Non tutte le obbligazioni sono uguali, però. E individuare quelle in grado di mantenere le promesse può essere complesso: vanno considerati molti fattori, dall’emittente alle commissioni di gestione, dalla cedola alla duration, alla valuta… E vanno considerati molto attentamente. Oppure ci si può rivolgere agli Etf, ovvero gli Exchange Traded Funds, fondi o sicav a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa esattamente come le normali azioni, e caratterizzati dal fatto di replicare fedelmente l’andamento (e il rendimento) dell’indice sottostante. Una scelta che presenta molti vantaggi.

  • Prezzi migliori. Mentre la azioni normalmente vengono scambiate su una borsa valori, la maggior parte dei bond vengono scambiati over-the-counter. Ciò significa che i potenziali acquirenti devono trovare dei venditori disponibili e negoziare con loro il prezzo. Un grande provider di Etf come Invesco, invece, può acquistare e vendere obbligazioni in modo più efficiente e a costi inferiori rispetto a quanto non possa fare un singolo risparmiatore.
  • Prezzi più precisi. I market-maker di un Etf valutano informazioni in tempo reale sui titoli sottostanti e quindi il prezzo di un Etf negoziabile può essere più preciso del prezzo Nav indicato per l’Etf.
  • Maggiore liquidità. Un altro vantaggio di cui gli Etf godono rispetto ai mercati obbligazionari sottostanti è il livello di liquidità più elevato. Un emittente, infatti, può migliorare la negoziabilità di un Etf scegliendo di seguire un indice che è stato modificato per rimuovere obbligazioni di dimensioni inferiori che sono più difficili da acquistare.

L’irresistibile ascesa degli Esg
Tra gli Etf che si sono dimostrati più resilienti nella crisi, ci sono soprattutto quelli Esg, rivolti alle tematiche legate all’ambiente, ai temi sociali e di governance. E, tra questi, quelli di Invesco sono stati interessati da una particolare sovraperformance.

Investire nel futuro e nella sostenibilità non è più una scelta “etica”, è diventato conveniente. E meno rischioso: le società che si ostinano a ignorare i fattori Esg, infatti, potrebbero presto essere costrette a sostenere costi economici molto elevati per “mettersi in regola”, compromettendo la loro capacità di realizzare profitti sostenibili. Ecco perché i flussi sui prodotti Esg sono in continua crescita ed ecco perché i fondi Esg hanno registrato perdite inferiori alla media nei primi tre mesi dell’anno, quando le Borse sono crollate, e hanno sovraperformato nel secondo trimestre, quando sono rimbalzate.

Naturalmente, quando si deve scegliere un Etf Esg da inserire in portafoglio bisogna considerare alcuni fattori chiave, a cominciare dall’affidabilità e dall’esperienza del team di gestione.

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